lunedì 6 luglio 2009

Il traguardo si avvicina...

Dopo un lungo periodo di silenzio ritorno a scrivere alcune considerazioni. Questo è un periodo particolare, mi sento agitatissima in attesa della discussione della tesi al punto che le mie giornate sono disorganizzate, passo continuamente da una cosa da fare all’altra senza riuscire ad avere la concentrazione necessaria per eseguirle bene. Questo mi porta a pensare che i sentimenti, le sensazioni, le emozioni non hanno età, essi si manifestano in ogni periodo della vita dell’uomo e la ragione del loro sorgere ne determina l’intensità. Questa laurea per me costituisce un desiderio forte, la conclusione di un percorso che molto tempo fa ho lasciato incompiuto seppur per valide ragioni. Quando esprimo questo pensiero ad amici e colleghi molti sembrano non capire il mio punto di vista, sostengono in maniera educata ma inequivocabile che non vedono la ragione di impegnarsi per qualcosa che “ormai” non mi servirà a nulla. Io rispondo che servirà a me stessa, che il mio obiettivo non era orientato ad un fine utilitaristico ma personale, di crescita culturale ed umana. Ho imparato molto, faticato, riprovato l’ansia degli esami, la gioia della buona valutazione, la speranza che il prof non mi chiedesse proprio il paragrafetto non capito che avrei saputo ripetere malamente. Ho conosciuto persone animate dal mio stesso desiderio con alcune delle quali si è instaurato un legame forte, ci siamo aiutati in modo disinteressato, sostenuti nei momenti di difficoltà legati allo studio ma anche agli eventi spiacevoli che la vita ci riserva. Secondo me questa esperienza è stata una grande risorsa, un’ opportunità di arricchimento su più piani, che mai avrei conseguito se non avessi osato compiere questo percorso. Proverò un grande sollievo per la conclusione degli studi ma anche nostalgia, i tre anni trascorsi, così pieni e intensi, lasceranno il vuoto che prevedo dovrò colmare con un’altra avventura.

Claudia

4 commenti:

  1. Anch'io provo i tuoi stessi sentimenti, emozioni, dubbi e paure. Ciao

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  2. Cara Claudia,
    il mio traguardo è ancora un po' lontano , ma il fatto che aspetti con emozione il giorno della discussione della vostra tesi testimonia proprio il legame di cui parli.
    Quando ho cominciato quest' esperienza universitaria avevo anch'io l'obiettivo di completare un percorso di studi interrotto anni prima. Non pensavo proprio di ricevere così tanto e di trovare così tanta reale umanità in una classe che si definiva virtuale.
    In bocca al lupo!
    Dani

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  3. A chi è stato chiesto uno sforzo così grande, tutto in salita e costellato da un bel po' di sensi di colpa per il tempo che togli a chi ti sta vicino (che spesso ti pesa più di quello sottratto a te stessa/o), capita di trovarsi seduti sul sasso a guardare il panorama e a chiedersi se ne è valsa la pena.
    E nessun altra/o che non sia tu lo può dire. Ma bisogna poi necessariamente fare dei bilanci, capire - per forza - se ti è tornato indietro abbastanza per giustificare le tue scelte?
    Perché bisogna sempre giustificare ciò che si fa, se lo si fa in un momento della vita non canonico?
    Ciò che è dietro di noi, è dietro di noi e basta. Non è già il cammino in sè, qualcosa che valga la pena di essere percorsa prescindendo dalla sua meta?
    Abbracci a tutti e tutte
    MG

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  4. E' proprio così, è un momento di bilanci ma, per come la vedo io, l'importante è che lo sguardo sia rivolto sempre al futuro. Il passato è dentro di noi, non lo possiamo cambiare, quello che conta è il presente ed il futuro.
    Grazie miei cari per questo splendido momento di riflessione carico di significato.
    Al 15 luglio!

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