lunedì 20 luglio 2009

Vacanze

Finalmente in vacanza! Non mi sembra vero potermi dedicare alla lettura di un libro che non sia un testo da studiare, godere di una passeggiata tra gli abeti dolomitici, ascoltare i rumori del lavoro contadino: la raccolta del fieno, il taglio della legna, la macina del granturco per gli animali… E’ come se avessi iniziato un nuovo capitolo dello stesso libro, il libro che ognuno di noi inizia a scrivere nel momento stesso in cui viene al mondo. So che nonostante questa sensazione di tranquillità e di benessere presto avrò nostalgia della mia vita cittadina, sarò alla ricerca di nuovi impegni di cui poi lamenterò la fatica ed il coinvolgimento. Questa contraddizione a volte mi spaventa, mi domando cosa faccia nascere il bisogno di “staccare” dalla consuetudine per poi desiderare di tornare alla vita di sempre, frenetica, intensa. Forse si tratta solo di stanchezza, della necessità di rigenerare le forze fisiche e mentali oppure, molto più pessimisticamente, l’uomo è un eterno insoddisfatto alla continua ricerca di qualcosa che non riesce a trovare?

lunedì 6 luglio 2009

Il traguardo si avvicina...

Dopo un lungo periodo di silenzio ritorno a scrivere alcune considerazioni. Questo è un periodo particolare, mi sento agitatissima in attesa della discussione della tesi al punto che le mie giornate sono disorganizzate, passo continuamente da una cosa da fare all’altra senza riuscire ad avere la concentrazione necessaria per eseguirle bene. Questo mi porta a pensare che i sentimenti, le sensazioni, le emozioni non hanno età, essi si manifestano in ogni periodo della vita dell’uomo e la ragione del loro sorgere ne determina l’intensità. Questa laurea per me costituisce un desiderio forte, la conclusione di un percorso che molto tempo fa ho lasciato incompiuto seppur per valide ragioni. Quando esprimo questo pensiero ad amici e colleghi molti sembrano non capire il mio punto di vista, sostengono in maniera educata ma inequivocabile che non vedono la ragione di impegnarsi per qualcosa che “ormai” non mi servirà a nulla. Io rispondo che servirà a me stessa, che il mio obiettivo non era orientato ad un fine utilitaristico ma personale, di crescita culturale ed umana. Ho imparato molto, faticato, riprovato l’ansia degli esami, la gioia della buona valutazione, la speranza che il prof non mi chiedesse proprio il paragrafetto non capito che avrei saputo ripetere malamente. Ho conosciuto persone animate dal mio stesso desiderio con alcune delle quali si è instaurato un legame forte, ci siamo aiutati in modo disinteressato, sostenuti nei momenti di difficoltà legati allo studio ma anche agli eventi spiacevoli che la vita ci riserva. Secondo me questa esperienza è stata una grande risorsa, un’ opportunità di arricchimento su più piani, che mai avrei conseguito se non avessi osato compiere questo percorso. Proverò un grande sollievo per la conclusione degli studi ma anche nostalgia, i tre anni trascorsi, così pieni e intensi, lasceranno il vuoto che prevedo dovrò colmare con un’altra avventura.

Claudia

giovedì 2 luglio 2009

Nativi o immigrant? Chi siamo?

Questo contributo sostiene e argomenta la tesi secondo cui i nativi digitali non sono del tutto contrapposti agli immigranti digitali, ma può sussistere una compenetrazione di abilità tra le due categorie e un arricchimento reciproco nell'approccio alle nuove tecnologie.

Danilo

Nativi Digitali vs Immigrant