mercoledì 6 maggio 2009

Dobbiamo "bilanciarci"?

Che dire? Potrei riassumere in una frase: esperienza bellissima, emotivamente pregnante e coinvolgente sia a livello conoscitivo che relazionale, sicuramente... da provare.
Mi sembrerebbe troppo riduttivo e sminuente lasciare ad una singola frase il compito di esprimere un'esperienza così emotivamente ricca e significante; proverò perciò a dire quali sono stati i cambiamenti personali che ne ho ricavato.
Come immigrant delle nuove tecnologie, le ho vissute in prima battuta come un arcano, un oggetto misterioso; con il progressivo utilizzo ne sono rimasto affascinato e il mio rapporto si è evoluto, sono stato coinvolto nella loro realtà liquida e mi sono ritrovato ad esserne proiettato all'interno. Ho dovuto inizialmente crearmi un tessuto di relazioni, digitali verso le tecnologie e umane verso gli altri naviganti; ogni approccio con questi ambienti "poco familiari" generava ansia, ora invece mi sento maggiormente a mio agio nello sperimentarli, nel viverli, perchè siano "luoghi" anzichè "non-luoghi". Mi piace lasciarmi avviluppare nella rete di connessioni del web, mi ci trovo a mio agio perchè so di poter contare su altri che, come me, sono disposti a fornire e richiedere aiuto, conoscenza, strategie di lavoro. Mi sento supportato dalla rete, in essa non mi espongo, ma mi propongo con i miei limiti e le mie potenzialità che metto a disposizione.
Questa esperienza con in "blogo-compagni" mi ha arricchito di conoscenze, abilità e umanità, ma soprattutto mi ha insegnanto a superare l'autoreferenzialità e l'individualismo, a capire che con gli altri si lavora di più e meglio. Ora anche io mi avvio verso il multitasking: riesco a seguire una chat mentre navigo, ad ascoltare mp3 in sottofondo mentre scrivo su un file di word. Questo per dire che anche la mia modalità di pensiero si sta evolvendo dal lineare al reticolare.
In conclusione, come autovalutazione, non posso che constatare i cambiamenti in positivo che questa esperienza ha prodotto; questo dovrebbe essere il vero spirito e la modalità autentica di lavoro di una università telematica: uscire dai luoghi sicuri e conosciuti, avventurarsi nel bosco per scoprire strade alternative senza perdersi, incrociare le proprie strade con quelle degli altri per provare insieme a percorrere sentieri che da soli non si riesce ad individuare o si ha paura a "camminare".

Danilo

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