venerdì 7 agosto 2009

Finalmente...

Dopo parecchio tempo anche io torno a scrivere su questo blog. Mi sento un po' in colpa per non essermi più dedicato a questo spazio, ma prima l'ansia della discussione (come Claudia), poi la felicità per il risultato inatteso e infine il desiderio di dedicarsi anche alla famiglia che è quella che più è stata trascurata in questo cammino verso la meta.
Ora arriva il tempo del riposo, degli hobbies personali, della riflessione sulla carriera professionale e sulle scelte giuste o sbagliate intraprese... I desideri, le aspirazioni sono molte, ma già si presentano altre occasioni che non so come interpretare e se acchiappare o meno. Non ci voglio pensare per il momento, voglio dedicarmi un po' a me stesso... poi chiederò consiglio agli amici veri, quelli che con me hanno condiviso questi anni di studio e questo cammino insieme. Qualcosa succederà. Per ora...
buone vacanze a tutti.

Danilo

lunedì 20 luglio 2009

Vacanze

Finalmente in vacanza! Non mi sembra vero potermi dedicare alla lettura di un libro che non sia un testo da studiare, godere di una passeggiata tra gli abeti dolomitici, ascoltare i rumori del lavoro contadino: la raccolta del fieno, il taglio della legna, la macina del granturco per gli animali… E’ come se avessi iniziato un nuovo capitolo dello stesso libro, il libro che ognuno di noi inizia a scrivere nel momento stesso in cui viene al mondo. So che nonostante questa sensazione di tranquillità e di benessere presto avrò nostalgia della mia vita cittadina, sarò alla ricerca di nuovi impegni di cui poi lamenterò la fatica ed il coinvolgimento. Questa contraddizione a volte mi spaventa, mi domando cosa faccia nascere il bisogno di “staccare” dalla consuetudine per poi desiderare di tornare alla vita di sempre, frenetica, intensa. Forse si tratta solo di stanchezza, della necessità di rigenerare le forze fisiche e mentali oppure, molto più pessimisticamente, l’uomo è un eterno insoddisfatto alla continua ricerca di qualcosa che non riesce a trovare?

lunedì 6 luglio 2009

Il traguardo si avvicina...

Dopo un lungo periodo di silenzio ritorno a scrivere alcune considerazioni. Questo è un periodo particolare, mi sento agitatissima in attesa della discussione della tesi al punto che le mie giornate sono disorganizzate, passo continuamente da una cosa da fare all’altra senza riuscire ad avere la concentrazione necessaria per eseguirle bene. Questo mi porta a pensare che i sentimenti, le sensazioni, le emozioni non hanno età, essi si manifestano in ogni periodo della vita dell’uomo e la ragione del loro sorgere ne determina l’intensità. Questa laurea per me costituisce un desiderio forte, la conclusione di un percorso che molto tempo fa ho lasciato incompiuto seppur per valide ragioni. Quando esprimo questo pensiero ad amici e colleghi molti sembrano non capire il mio punto di vista, sostengono in maniera educata ma inequivocabile che non vedono la ragione di impegnarsi per qualcosa che “ormai” non mi servirà a nulla. Io rispondo che servirà a me stessa, che il mio obiettivo non era orientato ad un fine utilitaristico ma personale, di crescita culturale ed umana. Ho imparato molto, faticato, riprovato l’ansia degli esami, la gioia della buona valutazione, la speranza che il prof non mi chiedesse proprio il paragrafetto non capito che avrei saputo ripetere malamente. Ho conosciuto persone animate dal mio stesso desiderio con alcune delle quali si è instaurato un legame forte, ci siamo aiutati in modo disinteressato, sostenuti nei momenti di difficoltà legati allo studio ma anche agli eventi spiacevoli che la vita ci riserva. Secondo me questa esperienza è stata una grande risorsa, un’ opportunità di arricchimento su più piani, che mai avrei conseguito se non avessi osato compiere questo percorso. Proverò un grande sollievo per la conclusione degli studi ma anche nostalgia, i tre anni trascorsi, così pieni e intensi, lasceranno il vuoto che prevedo dovrò colmare con un’altra avventura.

Claudia

giovedì 2 luglio 2009

Nativi o immigrant? Chi siamo?

Questo contributo sostiene e argomenta la tesi secondo cui i nativi digitali non sono del tutto contrapposti agli immigranti digitali, ma può sussistere una compenetrazione di abilità tra le due categorie e un arricchimento reciproco nell'approccio alle nuove tecnologie.

Danilo

Nativi Digitali vs Immigrant

giovedì 4 giugno 2009

La valutazione per la qualità

Essendo reduce dalla batteria delle prove INVALSI per la scuola primaria, dove sono stato come osservatore INVALSI, lancio la pietra nell'acqua e sto ad osservare le reazioni che può suscitare nel blog. Mi piacerebbe molto confrontarmi con voi e avere le vostre osservazioni, riflessioni, commenti oppure perplessità in merito all'argomento.
Vi segnalo anche a questo proposito un blog che ho incontrato cammin facendo:
http://lamaestravisaluta2.blogspot.com/2008/10/prove-invalsi.html

Danilo

sabato 16 maggio 2009

Fine anno, un po' di nostalgia

Siamo armai giunti quasi al termine di un altro anno scolastico; è il momento di bilanci anche per i nostri alunni. Io ricordo il momento in cui li ho conosciuti, frequentavano ancora la scuola materna ed erano stati accompagnati dalle loro maestre nelle nostre classi per “rompere il ghiaccio” ed essere sottoposti ad informali prove d’ingresso. Alcuni di loro piangevano, altri al contrario erano incuriositi e attenti. Cosa è cambiato in un anno? Hanno creato una comunità nuova, hanno vissuto frustrazioni e successi, sono diventati più sicuri ed autonomi, hanno imparato ad esprimersi, a leggere e a scrivere, ma soprattutto mi hanno regalato tante piccole soddisfazioni e dimostrazioni d’affetto. Quotidianamente ricevo disegni sotto i quali sono scritte frasi carine il più delle volte ricche di errori, ma genuine e sincere. Quanto vale un “Ti voglo tato bene” scritto su di un foglio di recupero, magari già scarabocchiato? Inutile scrivere la risposta!

mercoledì 6 maggio 2009

Dobbiamo "bilanciarci"?

Che dire? Potrei riassumere in una frase: esperienza bellissima, emotivamente pregnante e coinvolgente sia a livello conoscitivo che relazionale, sicuramente... da provare.
Mi sembrerebbe troppo riduttivo e sminuente lasciare ad una singola frase il compito di esprimere un'esperienza così emotivamente ricca e significante; proverò perciò a dire quali sono stati i cambiamenti personali che ne ho ricavato.
Come immigrant delle nuove tecnologie, le ho vissute in prima battuta come un arcano, un oggetto misterioso; con il progressivo utilizzo ne sono rimasto affascinato e il mio rapporto si è evoluto, sono stato coinvolto nella loro realtà liquida e mi sono ritrovato ad esserne proiettato all'interno. Ho dovuto inizialmente crearmi un tessuto di relazioni, digitali verso le tecnologie e umane verso gli altri naviganti; ogni approccio con questi ambienti "poco familiari" generava ansia, ora invece mi sento maggiormente a mio agio nello sperimentarli, nel viverli, perchè siano "luoghi" anzichè "non-luoghi". Mi piace lasciarmi avviluppare nella rete di connessioni del web, mi ci trovo a mio agio perchè so di poter contare su altri che, come me, sono disposti a fornire e richiedere aiuto, conoscenza, strategie di lavoro. Mi sento supportato dalla rete, in essa non mi espongo, ma mi propongo con i miei limiti e le mie potenzialità che metto a disposizione.
Questa esperienza con in "blogo-compagni" mi ha arricchito di conoscenze, abilità e umanità, ma soprattutto mi ha insegnanto a superare l'autoreferenzialità e l'individualismo, a capire che con gli altri si lavora di più e meglio. Ora anche io mi avvio verso il multitasking: riesco a seguire una chat mentre navigo, ad ascoltare mp3 in sottofondo mentre scrivo su un file di word. Questo per dire che anche la mia modalità di pensiero si sta evolvendo dal lineare al reticolare.
In conclusione, come autovalutazione, non posso che constatare i cambiamenti in positivo che questa esperienza ha prodotto; questo dovrebbe essere il vero spirito e la modalità autentica di lavoro di una università telematica: uscire dai luoghi sicuri e conosciuti, avventurarsi nel bosco per scoprire strade alternative senza perdersi, incrociare le proprie strade con quelle degli altri per provare insieme a percorrere sentieri che da soli non si riesce ad individuare o si ha paura a "camminare".

Danilo