Le connessioni giorno dopo giorno si alimentano, si estinguono, si modificano. Pensiamo agli incontri della nostra vita, a quante persone abbiamo conosciuto, stimato, ammirato, alcune ci sono ancora vicine, con altre i rapporti sono cambiati in meglio o in peggio, altre ancora non le vediamo né sentiamo più. Le connessioni quindi si generano, si ampliano, cambiano e possono spegnersi. Alcune sono più facili da mantenere per affinità di carattere, di interessi, altre richiedono un po’ più di fatica ma resistono, perché sono comunque per noi emotivamente importanti; quelle che amareggiano di più sono quelle che si estinguono, dolorose sempre anche quando ne è causa una ragione importante, qualcosa si spezza, la tela tessuta fino a quel momento non è stata sufficientemente robusta ed il ragno si trova aggrappato a ciò che rimane della sua fine costruzione. Coltivare le connessioni implica sensibilità, disponibilità, buonsenso e anche autocontrollo, qualunque produzione umana affinchè sia gradevole e ben fatta richiede impegno e dedizione, l’opera che ne scaturisce è fonte di soddisfazione che spesso compensa il tempo impiegato per costruirla.
Claudia
lunedì 23 marzo 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Sono assolutamente d'accordo con te, le connessioni vanno alimentate, seguite, curate, necessitano di un lavoro costante, a volte di sacrifici e il risultato non è certo, ma sicuramente costituiscono il sale della vita.
RispondiElimina